Cucina Regionale La cucina valdostana ha ben poco in comune con il resto dell' Italia. Infatti in questa regione sulle tavole non propone né pasta né l' utilizzo di olio. Questo provoca quindi la presenza di zuppe robuste a base di pane, brodo e cavoli.il piatto tipico è la carbonade, umido di cerne di manzo tagliata a striscioline e cotta col vino rosso.La vera risorsa delle tavole valdostane è racchiusa nei formaggi. Molti sono i tipi di formaggi prodotti in Valle d' Aosta ma il formaggio simbolo della Vallèe è la Fontina. Vini Regionali I vini prodotti in questa regione sono molto particolari poichè provengono da una coltivazione soggetta ad un clima diverso dal resto della penisola.Questo fà si che il vino "più alto d' Europa"sia un bianco paglierino con riflessi verdini, secco, delicato e acidulo. I vini D.O.C. più famosi sono : Muller-Thurgau, Gamay, Pinot nero-grigio-grigio passito,Nus rosso, Donnes, Blanc de Morgex e Arnad-monjovet.
Il carnevale è una delle manifestazioni popolari più importanti della civiltà di origine europea e comunque legata all'area religiosa cristiana. La Valle d'Aosta è ricchissima di tradizioni e di festeggiamenti carnevaleschi molto interessanti e coinvolgenti. In queste pagine voglio offrirvi una particolare descrizione delle manifestazioni di Verres e della Coumba Freide, i due più importanti carnevali della Valle. Il carnevale è importante in ogni regione delle Alpi, le feste d'inverno,che di fatto ne simboleggiano la fine, nell'attesa della nuova primavera, con i loro arcaici rituali, diversi di valle in valle, ma in fondo tanto simili, evocano l'immagine di una regione alpina profondamente unita nella sua diversità: Piemonte, Savoia, Valle d'Aosta, Svizzera, Tirolo, Austria.La Vallée è ricca di queste tradizioni, di feste che oramai sono rinomate ben al di fuori dei confini regionali e che vedono ogni anno l'arrivo di migliaia i partecipanti da fuori regione. Feste di origine pagana sono confluite anche in Valle d'Aosta nel Carnevale, quel periodo all'inizio dell'anno in cui la natura inizia il suo risveglio e lo scoppio di una gioia collettiva precede la severità della Quaresima. La voglia di fare festa, di liberarsi di molte inibizioni percorre dunque le valli fra radici antiche e attualizzazioni al solo scopo di divertirsi. Così Pont-Saint-Martin propone lo scontro fra Salassi, per convenzione i più noti fra i primi abitatori della Valle, e Romani, anch'essi per convenzione i primi "conquistadores", con la ovvia presenza di San Martino e del Diavolo (l'elegante ponte romano sul Lys, secondo una leggenda, sarebbe frutto di uno stratagemma del Santo contro il Maligno). A Verrès, invece, si mette in scena un Carnevale storico nella fortezza che domina il paese, con uno stuolo di nobili d'epoca, che fanno da seguito alla castellana "democratica" Caterina di Challant (un giorno scese a ballare in piazza con i sudditi e questo è lo spunto per il Carnevale di oggi!) e al marito Pierre d'Introd.Ricostruzioni storiche simili sono messe in scena a Nus e a Quart. Diverso, se possibile un po' più pazzerellone, è il Carnevale della Valle del Gran San Bernardo (detta la Comba Frèida per gli spifferi gelidi che la percorrono), dove gruppi multicolori interpretano, invadendo letteralmente i paesi, la simpatica messa in scena del Carnevale. Si distinguono maschere colorate vestite con palandrane di foggia sette-ottocentesca (le landzette) e personaggi travestiti da diavolo o da orso, caricature di coppie di anziani. Il tutto, come negli altri Carnevali, al ritmo di musica fra bagordi e grandi bevute.
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